Non è stata una semplice conferenza stampa, nè tantomeno un festival dei buoni sentimenti con le parti in scena ben congeniate. La presentazione della tre giorni ischitana Happy Hand on the road (04 - 07 ottobre) presso l’aula magna della scuola media G.Scotti di Ischia è stata una bella e dura lezione di vita. Bella, come solo può essere un’esperienza da cui si esce arricchiti; dura, perchè quando dei disabili ti sbattono, letteralmente, in faccia la loro serenità e la loro voglia di vivere, beh allora, realizzi quanta inutile zavorra mentale, quante sovrastrutture, affatichino la vita della maggior parte dei cosidetti normodotati.
E certamente non c’era location migliore di una scuola media, al cospetto di quegli alunni delle prime classi che vivono la loro prima e decisiva transizione tra l’età dell’infanzia e il complicato mondo dell’adolescenza.
Le testimonianze di William Boselli, per gli amici "Willy", per tutti "The King", l’uomo grazie al quale ha avuto inizio la splendida avventura di Happy Hand, e quella di Laura Rampini, la prima paracadutista al mondo in carrozzina, hanno decisamente lasciato il segno, catturando l’attenzione dei ragazzi.
Particolarmente toccante il momento in cui Willy - bolognese, classe 1963, costretto su una sedia a rotelle da un tumore localizzato nella colonna vertebrale che, a soli 18 anni, lo ha tolto dai campi di basket e l’ha reso prima paraplegico, poi tetraplegico - ha descritto ai ragazzi come riesce a comunicare al computer, scrivendo con gli occhi (sì avete capito bene!) direttamente sul monitor, grazie ai prodigi tecnologici della domotica, la scienza interdisciplinare che si occupa dei processi di automazione in ambito domestico.
Bella e sentita anche la testimonianza di coach Valerio Bianchini, il "Vate" della pallacanestro italiana, l’uomo dei tre scudetti con Cantù, Roma e Pesaro che, nonostante i tanti successi sportivi, anche in ambito internazionale, ha ricordato come il vero significato dello sport non è quello, del dorato, anche se duro, mondo del professionismo, ma, al contrario, risiede nella condivisione delle esperienze e nel costante superamento dei propri limiti. Bianchini ha poi aggiunto che per lui bergamasco, milanese d’azione, Ischia è un luogo meraviglioso, lontano, incommensurabile, ai paesaggi e agli scorci di una grande città. C’è quindi lo stupore di chi ci guarda venendo da altre realtà e c’è l’abitudine al bello di chi, invece, in un posto meraviglioso ci vive da sempre, con il rischio, però, di non accorgersene più. Questo il messaggio profondo del guru della pallacanestro italiana che vale come monito per tutti gli abitanti dell’isola d’Ischia, a cominciare proprio dagli alunni presenti.
Ad intrattenere i ragazzi delle 1me A – B – C – D – E – F l’attrice Cristina Bignardi del cast della fortunatissima serie tv I Cesaroni, mentre a moderare i vari interventi ci ha pensato Lorenzo "Larry" Sani, giornalista-scrittore del quotidiano La Nazione, membro della prima ora della carovana di Happy Hand e portatore sano di una malattia terribile: il tifo per la Fortitudo Bologna.
L’amore per il basket è un pò il collante di tutta la manifestazione di Happy Hand, ed è l’amore per il basket del maestro Cesare Covino, guru della pallaccanestro insegnata ai più piccoli, ischitano d’adozione, ciò che ha consentito di realizzare un evento sicuramente complesso e faticoso come la formula on the road, scelta per l’Happy Hand dell’isola d’Ischia.
Il basket però è il collante, la passione comune degli organizzatori, in primis Willy, non il filo conduttore della manifestazione: perchè c’è poi chi, come Francesco Messori, ragazzo nato con la sola gamba sinistra, sogna di diventare nientemeno che Lionel Messi. Lui ci crede fermamente e anche Prontoischia fa forte il tifo perchè i suoi desideri si avverino.