Ci sono cose che non cambiano. Tradizioni antichissime che si rinnovano grazie soprattutto alla partecipazione popolare, a quel bisogno di "essere comunità" che per fortuna sull’isola d’Ischia continua a essere avvertito nonostante lo "spirito dei tempi" sembri suggerire il contrario.
La benedizione dei pesci è uno degli esempi più belli di questo rinnovato senso di appartenenza. Il rito si celebra la notte dell’antivigilia, tra il 23 e il 24 dicembre, e vi partecipa compatto il fiero popolo di Forio oltre a numerose adesioni dal resto dell’isola e da parte di tanti turisti affascinati da queste belle forme di religiosità popolare.
Le campane richiamano i fedeli già dalle 04:00 del mattino. Il popolo, di suo, è già sveglio: i pescivendoli intenti a preparare i banconi dove esibire il pescato; taverne, bar e ristoranti aperti tutta la notte per l’occasione; le abitazioni illuminate a festa in un tripudio di banchetti che sono solo un assaggio di quello che toccherà condividere l’indomani.
Poi, alle cinque del mattino comincia la funzione religiosa. Nel mentre, in piazza San Gaetano (Medaglie d'Oro) viene appiccato il fuoco che, da un lato, serve ad allontanare gli influssi maligni e, dall’altro, a riscaldare gli astanti che nel frattempo si radunano attorno a un bancone improvvisato dove, di lì a poco, verranno distribuiti altro cibo e altro vino.
Già, perchè come se non bastasse tutto quello che si è consumato durante la veglia e tutto quello che toccherà mangiare la sera, la mattina del 24, a Forio, si fa colazione con pasta e fagioli e un buon bicchiere di vino bianco!
La banda musicale del paese e i fuochi pirotecnici accompagnano la processione per le vie del centro. Il rumore è l’altro elemento indispensabile per la celebrazione del rito. Forio, l’isola d’Ischia, sono in festa e non c’è niente che possa distogliere un popolo che ha voglia di stare insieme.
Auguri di Buon Natale da Ischia!