"A Ischia non solo può farsi l’ascesa all’Epomeo, ma anche i poderi e i boschi che rivestono i fianchi della grande montagna sono luoghi di ritrovo ottimi per il viandante; non ci sono salite difficili o faticose che richiedano un abbigliamento teutonico con cappello alpino e pesante bastone, come sembra che occorrano per molte passeggiate a Capri”.
È passato oltre un secolo da quando Augustine Fitzgerald scrisse queste parole (leggi qui) e le cose stanno ancora esattamente così, se non addirittura meglio rispetto al secolo scorso. Da qualche anno, infatti, il trekking e il turismo ecologico sono diventati segmenti importanti dell'offerta turistica di Ischia, mentre prima i turisti - soprattutto tedeschi - si lanciavano alla scoperta del gigante buono dell'isola d'Ischia senza una guida, e, ancora più spesso, senza che vi fosse nessuna indicazione lungo il percorso.
Naturalmente molto ancora può e deve esser fatto per rendere più agevoli i pendii del Monte Epomeo, però è indubbio che quella in atto è un'inversione di tendenza importante, che lascia ben sperare in vista dell'obiettivo di un modello di turismo più attento alla salvaguardia dell'ambiente.
Questo "ritorno alla natura" segue diverse direzioni: ci sono gli appassionati di trekking (sull'isola c'è una sezione del Club Alpino Italiano che raccoglie sempre più adesioni), quelli che amano esplorare i boschi in mountain bike e, infine, c'è chi ha avuto la felice intuizione di riprendere ad accompagnare i turisti sulla vetta dell'Epomeo a dorso di cavallo, proprio come avveniva un tempo dalla piazza di Fontana.
L'errore assolutamente da non commettere è salire sull'Epomeo pensando di trovare da qualche parte un cono vulcanico come sull'Etna o lo Stromboli. Chi volesse vedere da vicino un vulcano vero e proprio deve andare sul Vesuvio. Da Ischia non è difficile arrivarci, sia autonomamente che prenotando un'escursione per il vulcano più famoso del mondo.
Buona lettura!