"Salviamo il rospo smeraldino italiano a Ischia". È questo il titolo di un riuscitissimo convegno svoltosi nel 2015 a tutela dell'unico anfibio delle isole campane. Una vera e propria rarità faunistica tutelata dalla Convenzione di Berna del 1979 e che però rischia di sparire dal Golfo di Napoli.
I motivi sono molteplici: i cambiamenti climatici sono senz'altro un fattore importante, ma è soprattutto la pressione antropica a mettere seriamente a rischio la sopravvivenza della specie. Specie che è nota per la straordinaria capacità adattativa all'ambiente ed è questo il motivo che ne spiega l'attuale presenza sia pure in colonie molto ridotte rispetto al passato.
Un tempo, infatti, in zone come il Testaccio, a Barano d'Ischia, ma anche nelle vicine cave dell'Olmitello e Cavascura era il canto crepuscolare di quest'anfibio ad accompagnare le serate degli ischitani.
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Oggi, invece, non è più così anche se i luoghi di riproduzione segnalati continuano a esser diversi: oltre alle due cave in prossimità della spiaggia dei Maronti, c'è la Pineta Mirtina di Ischia, la spiaggia di Cava dell'Isola a Forio e la Rita nella parte alta di Casamicciola.
Tutte località in cui può capitare di incontrare il rospo smeraldino. Soprattutto nella Pineta Mirtina di Ischia Porto, dal momento che gli eventi franosi che hanno interessato negli ultimi anni l'Olmitello e la spiaggia di Cava dell'Isola impongono purtroppo una nuova verifica circa la presenza dell'animale.
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Uno spettacolo della natura, in particolare durante la stagione riproduttiva che approssimativamente comincia nel mese di febbraio e prosegue a primavera inoltrata. ProntoIschia, come già fatto per il Papiro delle Fumarole, i fagioli zampognari, il campo del Bellomo e le "bollicine" del Castello aragonese prova a raccontarvi, quasi a farvi toccare con mano, le straordinarie risorse paesaggistico-ambientali dell'isola. Il motivo è sempre lo stesso: Ischia è molto più di una semplice località balneare! Vi aspettiamo!
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