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Il limoncello

La ricetta del limoncello, il liquore di origine campana

Il Limoncello è un liquore tipico della costiera sorrentina e delle isole del golfo, tra cui anche Ischia. Le ricette sono talmente tante che si può quasi sostenere ne esista una diversa per ogni famiglia in cui viene preparato.

Scontate le “infinite” varianti sul tema, ecco le costanti: la prima è chiaramente "sua maestà" il limone e, anche qui, in realtà, il dibattito tra chi ritiene che un limone vale l’altro e chi, al contrario, ritiene che la materia prima debba essere necessariamente "made in Sorrento" è praticamente senza fine. Il secondo appunto è sullo stato di maturazione del frutto: se colto quand’è completamente giallo, la buccia darà un liquore dolce. Viceversa, utilizzando un limone non completamente maturo, il sapore sarà ovviamente più "amarostico", come efficacemente suggerisce il dialetto napoletano. Va da sè che sarebbe preferibile avere anche la certezza che i limoni utilizzati non siano stati in precedenza trattati con prodotti chimici, tanto più in ambito domestico. Il punto fermo è invece che il limoncello va servito ghiacciato, di norma come digestivo dopo i pasti.

A seguire gli ingredienti e la preparazione:

- 1 litro di alcool;
- 1 litro di acqua;
- 10 limoni, grandezza media;
- 600 grammi di zucchero.


Lavare i limoni, dopo di che sbucciarli con un pelapatate per cercare di ridurre il bianco spugnoso tra la buccia - che è quella che serve - e gli spicchi. A seguire mettere le bucce in un contenitore di vetro insieme al litro di alcool e chiudere ermeticamente il tutto. Bisogna fare in modo che l’alcool non ecceda, perlomeno non di parecchio, il volume delle bucce (né chiaramente deve avvenire il contrario). Per questo motivo 10 limoni di media grandezza dovrebbero andar più che bene. Se invece i limoni a disposizione sono più piccoli, o più grandi, bisogna regolarsi per raggiungere il giusto equilibrio tra alcool e consistenza delle bucce.

Bisogna ora lasciare in infusione le bucce per un periodo che va da un minimo di 10 giorni a un massimo di 40, con l’avvertenza, ovvia, che più giorni le bucce restano in infusione più la consistenza sarà densa.

Terminato il periodo di infusione versare 1 litro di acqua e 600 grammi di zucchero in una pentola, chiudere con un coperchio e aspettare che acqua e zucchero raggiungano il punto di ebollizione. Appena bolle, spegnere e lasciare raffreddare il tutto, badando però a non scoprire la pentola fintantoché l’acqua non raggiunge temperatura ambiente. Solo in questo momento, versare nella pentola l'infuso di alcool e bucce realizzato precedentemente girando il tutto per circa 5 minuti (a fiamma spenta).

Le due fasi successive sono filtraggio e travaso del liquore. Tutti i piccoli pezzi di buccia vanno eliminati con l’aiuto di un colino a maglia stretta, oppure, in assenza del colino, con l’ausilio di una calza di nylon. Alcuni, in alternativa, inseriscono un leggero strato di ovatta nell'imbuto.

Terminato il travaso mettere il liquore nel congelatore e lasciarlo lì almeno un paio di giorni prima di berlo. Naturalmente con gusto, assolutamente con moderazione.

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