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Cleopatra, il colossal girato a Ischia

Ischia Ponte immortalata in uno dei film più costosi della storia del cinema

Il film "Cleopatra" del 1963, una delle produzioni cinematografiche più costose, se non la più costosa, di sempre, se si considera l'inflazione, è stato girato anche a Ischia. La casa di produzione 20th Century Fox arrivò sull'orlo del fallimento dal momento che i costi lievitarono in corso d'opera e per terminare le riprese dovette sborsare ben 44 milioni di dollari. Scenografie e sceneggiature, già di per sé molto dispendiose, infatti, vennero addirittura fatte un'altra volta quando la produzione si spostò, da Londra, a Roma e Ischia, il regista cambiò (dal dimissionario Rouben Mamoulian si passò a Joseph Leo Mankiewicz), così come i due attori principali. Lo spostamento si rese necessario per salvaguardare sia la salute dell'attrice principale, ammalatasi di polmonite, che quella delle numerose piante esotiche presenti sul set, particolarmente sensibili al clima londinese.

Non fu affatto facile portare a termine questo epico colossal. Con Elizabeth Taylor nei panni di Cleopatra, Richard Burton in quelli di Marco Antonio, e Rex Harrison in quelli di Giulio Cesare, il film epico, storico, d'azione, drammatico, ripercorre nella trama dapprima la storia di Cesare che, nel 48 a.C. si reca ad Alessandria d'Egitto alla ricerca di Pompeo e intraprende, oltre che la battaglia con il faraone Tolomeo XIII, la relazione con la sorella di quest'ultimo, Cleopatra VII, invisa già da tempo al fratello, la quale vorrebbe conquistare il mondo con Cesare (dal quale avrà anche un figlio, Cesarione) spingendolo a prendere il potere assoluto nella Roma repubblicana, fino alla congiura e all'assassinio del dittatore; per poi passare alle vicende che hanno caratterizzato la relazione tra il condottiero Marco Antonio e quella che era ormai diventata la regina tolemaica di Egitto. Nella battaglia navale di Azio il passionale Antonio viene sconfitto dall'imperatore Ottaviano e si suicida; Cleopatra lo seguirà a ruota.

Tutto sommato la critica ha bollato questo colossale e sfarzoso lungometraggio, tratto sia dalle opere di Plutarco, Svetonio e Appiano che dal libro di Carlo Maria Franzero "La vita e i tempi di Cleopatra" del 1957, e imperniato sugli amori di Cleopatra, come una buona ricostruzione storica, sebbene sia a tratti fantastico.

Ischia, con gli specchi acquei prospicienti e il Castello Aragonese, costituisce l'ambientazione della battaglia di Azio (lo storico promontorio, nella Grecia nordoccidentale, del golfo di Arta, nel mar Ionio) del 2 settembre del 31 a.C. quando la flotta navale di Ottaviano vince definitivamente la guerra civile contro Marco Antonio alleatosi con il regno d'Egitto. Inoltre, il piazzale di Ischia Ponte è la location dove vengono girate le scene in cui Cleopatra e Antonio organizzano strategicamente la battaglia navale.

Ed è sull'isola d'Ischia che si verificò una delle tante problematiche per la produzione cinematografica: la storia d'amore tra Elizabeth Taylor e Richard Burton, che non passò inosservata ai rotocalchi internazionali diventando virale e scandalistica (erano entrambi sposati), immortalata dallo scoop fotografico, di Marcello Geppetti, con il bacio tra i due attori in motoscafo, il 18 giugno 1962, durante una pausa. L'ultima scena in cui compare la celebre attrice viene girata il 23 giugno, con la scena dell'arrivo a Tarso della maestosa nave egiziana dalla poppa d'oro, ripresa proprio dal Castello Aragonese. 

Caro quanto spettacolare film a colori, ha ottenuto diversi riconoscimenti, tra cui, nel 1964 il Premio Oscar per la migliore fotografia a Leon Shamroy, per la migliore scenografia a John DeCuir, Jack Martin Smith, Hilyard Brown, Herman Blumenthal, Elven Webb, Maurice Pelling, Boris Juraga, Walter M. Scott, Paul S. Fox e Ray Moyer, per i migliori costumi a Vittorio Nino Novarese, Irene Sharaff e Renié, per i migliori effetti speciali a Emil Kosa Jr. La durata del colossal è stata, per l'anteprima, di 243 minuti, passati a 217 minuti nella versione cinematografica. Con la versione estesa di 251 minuti si è cercato di recuperare tutte le scene girate, ma alcune parti della pellicola, mai ritrovate, furono tagliate dagli studios per renderla più adatta al cinema.

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