"Actus Tragicus" non è solo una delle cantate più famose di Johan Sebastian Bach, ma è anche il nome di un’associazione che dal 1982 mette in scena per le strade di Forio la "Passione di Cristo", col battesimo, le tentazioni, la chiamata degli apostoli e le ultime ore di vita di Gesù fino al momento topico della crocifissione e della morte.
Il giorno della Sacra Rappresentazione è il Venerdì Santo, due prima della Domenica di Pasqua, giorno in cui una parte di quelle stesse strade è attraversata da un’altra ricorrenza assai sentita: la tradizionale e antichissima "Corsa dell’Angelo", che rievoca invece l’episodio evangelico dell’annuncio della Resurrezione di Cristo.
Da anni, la partecipazione a queste due processioni ha assunto anche un significato turistico, che affianca, senza tuttavia prevaricarlo, quello religioso. La vicinanza dei due eventi nello spazio stretto del weekend di Pasqua segna in qualche modo l’inizio della stagione turistica e il riscontro di pubblico diventa così un indicatore attendibile di quello che sarà l’andamento delle presenze nei mesi successivi.
Naturalmente ci sono altri fattori di cui bisogna tener conto, in primis quando "cade" la Pasqua a Ischia, e però il fatto di non lasciare niente al caso testimonia di un bisogno di "essere comunità" che non passa inosservato agli occhi del turista attento.
In questo senso, le "responsabilità" dell’Actus Tragicus sono addirittura maggiori rispetto alla Corsa dell’Angelo, perché nella rappresentazione sacra della "Passione di Cristo" bisogna saper bilanciare due aspetti: da un lato, l’elemento devozionale, la fedeltà alla lettura dei Vangeli; dall’altro l’autonomia artistica e organizzativa di chi ha il compito di coordinare più di cento figuranti.
Perciò tutto viene curato nei minimi dettagli: l’aderenza con gli episodi evangelici; il vestiario e la disposizione degli interpreti lungo il percorso; la voce narrante che spiega al popolo le tappe del martirio di Gesù.
Dopo il prologo sul sagrato della Chiesa del Soccorso, dove Gesù riceve il battesimo da parte di Giovanni Battista, il corteo raggiunge, tagliando per via Torrione, Piazzale Cristoforo Colombo, dove vanno in scena gli episodi dell’Ultima Cena e quelli successivi del tradimento di Giuda, dell’arresto e dei processi sommari al cospetto di Caifa e Ponzio Pilato. Da lì si risale per via Erasmo Di Lustro, Corso Francesco Regine, fino al Piazzale Giovanni Paolo II, dove Gesù e i due ladroni vengono crocefissi. In mezzo, le tappe della Passione di Cristo con tutte le soste e le cadute descritte nei Vangeli che trovano precisi ancoraggi spaziali nelle piazze di Forio: San Gaetano, Piazza Matteotti, Piazza Maltese e Piazza Municipio.
La bellezza del centro storico di Forio, valorizzata ancor di più dagli effetti scenici delle fiaccole, le musiche e la voce narrante, realizza un perfetto amalgama con il testo interpretato, senza contare che in questo tipo di evento il popolo che assiste è parte integrante dell’opera come e più di quanto non sia per un "normale" spettacolo teatrale. Sono il trasporto e la commozione con cui tanti turisti e residenti reagiscono alle scene del bacio di Giuda, al dolore esibito della Madonna, alle cadute di Gesù sotto il peso della croce, il "termometro" della riuscita della manifestazione.
Ad ogni modo, anche la descrizione più accurata dell’evento non riesce a cogliere l’intima bellezza della Passione di Cristo di Forio. Per ammirare la maestria di sceneggiatori e interpreti bisogna per forza essere presenti e per questo Forio e l’isola d’ischia Vi aspettano come ogni anno numerosi.