Il fuoco è un elemento ricorrente in molte tradizioni dell'isola d'Ischia. È presente il 23 dicembre in piazza a Forio in occasione della benedizione dei pesci; idem il 17 gennaio ricorrenza di Sant'Antonio Abate.
Nel caso di Sant'Antuono, poi, le feste sono addirittura due: una a Forio, in località Piellero, e l'altra a Ischia, presso l'omonima parrocchia (Sant'Antonio Abate) ai piedi della strada che conduce al borgo di Campagnano.
Ma il fuoco un tempo era presente anche nella Festa di Sant'Anna, il 26 luglio. Infatti, sulle colline che cingono la baia di Cartaromana venivano appiccati dei falò che, insieme alle lampetelle, piccole lampade a nafta, illuminavano la baia occupata dalle imbarcazioni addobbate a festa.
C'è un'altra ricorrenza in cui il fuoco ha sempre giocato un ruolo centrale: la festa di San Giovanni Battista, il 24 giugno, ultimo giorno del solstizio d'estate. Il fucarazzo di San Giovanni, consuetudine diffusa dell'Italia rurale, per moltissimi anni è stato appiccato anche a Ischia.
La circostanza non deve stupire. Ischia, l'abbiamo ripetuto altre volte, storicamente è un'isola di terra, un territorio - cioè - in cui i contadini sono sempre stati più numerosi dei pescatori. Perciò, è normale che anche sull'isola venisse officiata questa tradizione dal significato chiaramente benaugurale: bruciare le erbe dell'inverno come buon auspicio per le colture dell'estate, la bella stagione.
Chiarito sommariamente il contesto, c'è un altro aspetto che merita di essere approfondito. Il fuoco di San Giovanni è sempre stato un evento particolarmente sentito a Succhivo, frazione del comune di Serrara Fontana di strada verso l'esclusivo borgo di Sant'Angelo.
Prima che il turismo cambiasse le coordinate economiche dell'isola, delle due località - Succhivo e Sant'Angelo - era la prima quella che "se la passava meglio". I pescatori santangiolesi barattavano volentieri una cesta di pesce con le primizie di stagione che i fertili terreni di Via Caravano garantivano agli abitanti della frazione.
Non solo ortaggi e uva, anche moltissimi agrumi. Arance e limoni, infatti, sono da sempre il fiore all'occhiello di Succhivo, e hanno continuato a esserlo anche quando il turismo ha premiato Sant'Angelo, trasformando Succhivo in una sua appendice. In altri termini, in una località che sfrutta turisticamente la vicinanza col più rinomato borgo.
Negli ultimi anni, però, tra gli abitanti di Succhivo è tornata forte la voglia di "fare", e soprattutto "essere comunità". Un bisogno che l'Associazione Gertrud Streicher, in collaborazione con le altre realtà associative presenti sul territorio, ha provato ad esprimere con una serie di eventi che coniugano intrattenimento e riscoperta del borgo.
È questa la cifra della "Festa di primavera" di Succhivo che già da qualche anno dà modo a turisti e residenti di conoscere gli angoli nascosti di questo minuscolo borgo. È questa anche la cifra della "Festa di San Giovanni" in cui il fucarazzo contadino è preceduto da un concorso di torte rigorosamente a km zero per il cui regolamento si rimanda alla pagina facebook dell'evento.
Insomma, noi l'abbiamo detto ora tocca a voi. L'appuntamento con la Festa di San Giovanni è il 24 giugno in piazza a Succhivo. Non mancate!
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